Quando i genitori litigano: come proteggere i bambini durante una separazione conflittuale

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La separazione di una coppia non è mai un evento semplice, ma quando il conflitto tra i genitori è particolarmente acceso, la situazione può diventare ancora più difficile per i bambini coinvolti. Le liti continue, le tensioni irrisolte e il rancore reciproco possono influenzare profondamente il benessere emotivo e psicologico dei più piccoli, rendendo il passaggio alla nuova realtà familiare ancora più complicato.

I bambini, in questi contesti, rischiano di diventare strumenti di battaglia o spettatori di una guerra che non dovrebbero combattere: occorre capire come proteggerli, come comunicare con loro e come garantire che la separazione, seppur dolorosa, non si trasformi in un trauma permanente.
Gestire la situazione con sensibilità e attenzione è essenziale per preservare la loro serenità.

Il ruolo dei genitori: cosa evitare e come parlare ai bambini della separazione

Uno degli errori più comuni nelle separazioni conflittuali è quello di mettere i bambini al centro della disputa: sentenze morali, critiche nei confronti dell’altro genitore e pressioni affinché prendano posizione, possono destabilizzarli emotivamente. Anche se la rabbia e il risentimento sono comprensibili, è fondamentale evitare di sfogarli sui figli.

I bambini non devono mai sentirsi obbligati a scegliere tra mamma e papà: ogni parola detta contro l’altro genitore può ferire il bambino, che ama entrambi e ha bisogno di sentirsi libero di esprimere il proprio affetto senza sensi di colpa.
Per questo, anche se la comunicazione tra gli ex partner è difficile, è importante trovare un modo per interagire con rispetto e maturità.

La comunicazione è uno degli strumenti più potenti per aiutare i bambini ad affrontare il cambiamento: innanzitutto bisogna sempre essere onesti, ma senza sovraccaricarli di dettagli inutili o dolorosi; questo permette loro di sentirsi parte del processo senza essere schiacciati dal peso del conflitto, tenendo ben presente che le spiegazioni devono essere adeguate all’età, rassicuranti e orientate al futuro.

Frasi semplici come: “Mamma e papà non vivranno più insieme, ma ti vogliamo bene allo stesso modo”, sono molto più efficaci rispetto a lunghe spiegazioni cariche di tensione.
Il bambino deve sapere che non è responsabile della loro separazione e che i genitori resteranno presenti nella sua vita sempre e in ogni caso.

A volte, soprattutto durante una separazione litigiosa, i bisogni dei bambini rischiano di passare in secondo piano rispetto alle dispute tra i genitori, ma anche la loro voce deve essere ascoltata e rispettata, che non significa dare loro il potere di decidere, ma assicurarsi che i loro sentimenti e desideri vengano considerati.

Approfondisci qui le esigenze del bambino durante la separazione di genitori ostili: e quindi capire come affrontare una separazione quando il rapporto tra gli ex partner è carico di conflitti. Non è semplice in nessun caso, ma proteggere il benessere dei bambini deve essere sempre la priorità.
Evita di coinvolgerli nelle liti, comunica con loro in modo chiaro e rassicurante e garantisci una certa continuità nella loro vita quotidiana, tutto questo può fare la differenza.
Se lo reputi necessario, chiedere aiuto a professionisti come psicoterapeuti o psicologi dell’età dello sviluppo, può rappresentare una scelta preziosa per gestire al meglio questa fase delicata: i bambini non dovrebbero mai essere spettatori di una battaglia tra adulti, ma piuttosto accompagnati con amore e rispetto verso un nuovo equilibrio.

La continuità come strumento di stabilità

Uno degli aspetti più difficili da gestire in una separazione dove ci sono i bambini è il cambiamento della routine quotidiana, quindi se possibile, è importante mantenere abitudini familiari costanti, come gli orari della messa a letto, compiti di scuola, attività extrascolastiche e momenti di gioco. La stabilità e la routine, aiutano i bambini a sentirsi al sicuro soprattutto in un momento di grande incertezza.

L’ideale sarebbe che entrambi i genitori collaborassero per creare un ambiente coerente, dove il bambino possa sentirsi a casa sia con l’uno che con l’altro e, anche quando il dialogo è ridotto al minimo tra mamma e papà, accordarsi sugli aspetti pratici della sua vita quotidiana è essenziale per evitare ulteriori disagi.

Se però siamo di fronte ad uno di quei casi di separazioni davvero molto ostili, può essere utile coinvolgere una figura esterna, come un mediatore familiare o uno psicologo infantile, un professionista cioè che offre uno spazio neutrale in cui il bambino può esprimere i suoi sentimenti senza timore di ferire nessuno.

A volte, i bambini faticano a verbalizzare il proprio disagio, e il supporto di uno specialista può aiutarli a elaborare il cambiamento in modo sano e anche per i genitori, avere un aiuto professionale può facilitare la comunicazione e ridurre il livello di conflitto.

Come riconoscere i segnali di stress emotivo nel bambino, e cosa fare

Lo stress emotivo nei bambini, che non avviene sempre durante o dopo una separazione e non solo per questo motivo, può manifestarsi in diversi modi: difficoltà nel sonno, regressioni comportamentali, irritabilità, ansia o cali nel rendimento scolastico.
Tale stress può avere segnali contrapposti: alcuni bambini possono diventare più silenziosi e chiusi in sé stessi, mentre altri possono esprimere il loro disagio con scoppi di rabbia o atteggiamenti aggressivi. Se un genitore nota uno di questi segnali, è importante non minimizzare mai le loro emozioni, ma invece accoglierle con empatia e disponibilità all’ascolto.

Il primo passo è creare uno spazio sicuro in cui il bambino possa esprimere ciò che prova senza sentirsi giudicato. Anche semplici domande come “Come ti senti oggi?” possono aiutare a comprendere meglio il loro stato d’animo. In alcuni casi, coinvolgere un professionista può essere una scelta utile.
E poi è davvero importante, dedicare del tempo di qualità ai bambini per rafforzare il legame e offrire loro sicurezza emotiva. Una giornata tipo potrebbe iniziare con una colazione condivisa, parlando dei programmi della giornata in modo rilassato. Dopo la scuola, un genitore potrebbe proporre un’attività piacevole, come una passeggiata al parco e un’avventura in bici, un laboratorio creativo o la lettura di un libro insieme.

Anche la cena rappresenta un momento importante di connessione, in cui il bambino può raccontare la sua giornata e sentirsi ascoltato. Infine, prima di andare a dormire una routine rassicurante, come una storia o qualche minuto di coccole, può aiutarlo a rilassarsi e ad affrontare meglio il cambiamento che sta vivendo.

Note e Fonti bibliografiche:

 

  • Attaccamento e regolazione emozionale nel ciclo di vita di V Calvo, C Masaro, C Fusco – Giornale italiano di psicologia, 2021 – rivisteweb.it
  • Effetti dello stress genitoriale sullo sviluppo dei bambini in età scolare: primi dati italiani del Development Profile 4 di C Smith – 2022 – thesis.unipd.it
  • I figli che affrontano la separazione dei genitori di M Malagoli Togliatti, A Lubrano Lavadera – Psicologia clinica dello …, 2009 – rivisteweb.it
  • Il distacco e la separazione emotiva nel rapporto tra genitori e figli adolescenti di MG Lo Cricchio, F Liga, S Ingoglia… – Psicologia clinica – rivisteweb.it
  • La sedia vuota: il posto dei figli nella separazione dei genitori, tra psicoanalisi e diritto di S Lepore – torrossa.com
  • Strumenti di tutela dei figli minorenni nel corso della separazione tra i genitori di D Pellegrini – Minori giustizia: rivista interdisciplinare di studi giuridici – torrossa.com
  • Genitori non si nasce ma si diventa. Come affrontare capricci, manie, enuresi notturna, pedofilia, separazione, sessualità adolescenziale di MP Bagdadi – 2002 – books.google.com

 

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